Epitaffi famosi: frasi commemorative per persone celebri e illustri
Le frasi commemorative sulle lapidi di persone celebri e illustri hanno radici antiche, le più rappresentative, nel tempo, sono diventate degli epitaffi famosi.
Le epigrafi funerarie, originariamente, venivano incise sul marmo o applicate, con caratteri in bronzo o acciaio, solo su tombe di personaggi facoltosi (politici, scrittori, poeti, medici, avvocati etc), non per raccontarne la morte, bensì la vita, mettendone in risalto aspetti della personalità o particolari qualità.
A testimonianza di ciò, i cimiteri monumentali sono dei veri e propri musei a cielo aperto, con opere scultoree splendide; visitandoli è possibile godere sia della bellezza delle lapidi che della poeticità delle iscrizioni funebri.
Le epigrafi funerarie hanno la funzione di narrare il caro estinto attraverso gli occhi di chi li ha amati: frammenti di vita vissuta del compianto vengono suggellati sulla pietra tombale, a memoria eterna, come nei libri di storia.
I cimiteri, un tempo, gremiti di lapidi con iscrizioni funerarie scarne, la maggior parte delle quali riportavano solo nomi e date, brevi citazioni riprese dal vangelo, o semplici frasi sul dolore e sul vuoto lasciato dal defunto, piano piano, si stanno trasformando in frammenti di libri aperti.
Sono in aumento le lapidi e le cappelle gentilizie che utilizzando le iscrizioni commemorative trasmettono con intensità un insieme di sentimenti, emozioni e memorie.
Riportiamo di seguito un elenco di epitaffi celebri.
Epitaffi romani
Chiunque tu sia, viandante,
che percorri la Flaminia,
non ignorare questo nobil marmo.
Delizia di Roma e arguzia del Nilo,
arte e grazia, gioco e piacere,
splendore e dolore del teatro romano
ed ogni amore ed ogni desiderio
son conservati qui,
in questo sepolcro,
insieme a Paride.
Marziale - per Paride, l'attore
Cornelio Lucio Scipione Barbato,
generato da Gneo suo padre, uomo forte e saggio,
la cui bellezza era in armonia con la sua virtù,
che fu console, censore e edile presso di voi,
prese Taurasia Cisauna, nel Sannio,
soggiogò tutta la Loucana
(situata sul versante destro del Sangro)
e ne tradusse ostaggi.
Elogio a Cornelio Lucio Scipione Barbato
A Roma moltissimi riconoscono
che lui solo è stato tra i buoni cittadini il migliore,
Lucio Scipione. Figlio di Barbato,
fu console, censore e edile presso di voi.
Prese la Corsica e la città di Aleria,
consacrò alle Tempeste un tempio, a buon diritto.
Elogio a Lucio Scipione
Viandante, quel che dico è poco… fermati e leggi.
Questo è il sepolcro non bello di una bella donna.
Di nome, i genitori la chiamarono Claudia.
con tutto il cuore amò suo marito;
ebbe due figli: di essi, uno ancora sulla terra lascia,
l’altro sotto la terra ha disteso.
Altèra nel parlare, graziosa nell’incedere,
custodì la casa filando la lana. è tutto: ora và.
Epigrafe emersa da scavi archeologici
Mi chiamo Franco, soldato nell’esercito di Roma,
mi comportai sempre da valoroso in guerra.
Epigrafe emersa da scavi archeologici
Per amor mio, hai attraversato mari e terre e cieli inclementi;
attraverso i nemici trovasti arditamente la via;
hai sopportato incredibili rigori del cielo,
o dolce sposa, diletta all’anima mia.
Simile a un fiore nel nome,
felice del nostro legame,
casta e pudica, non avevi ancora saziato il fuoco del mio amore,
poiché sciasti prima del tempo il talamo consacrato.
Epigrafe emersa da scavi archeologici
Tu che leggerai,
cerca di vivere e di star bene,
di amare e essere riamato
fino a che verrà il tuo ultimo giorno!
Epigrafe emersa da scavi archeologici
Mi ha rapito il sole.
Epigrafe emersa da scavi archeologici
Qui è sepolto Leburna,
maestro di recitazione,
che visse più o meno cent’anni.
Sono morto tante volte!
Ma così, mai.
A voi lassù auguro buona salute
Epigrafe emersa da scavi archeologici
Non c'è amico che mi abbia fatto un favore,
né nemico un torto,
che io non abbia ripagato in pieno.
Silla, il dittatore
Mi generò Mantova, la Calabria mi rapì:
ora mi custodisce Partenope;
cantai i pascoli, i campi, i capi guerrieri.
Publio Virgilio Marone
Mentre stiamo parlando il tempo, carico d'odio, fuggirà via:
cogli l'attimo, confidando il men possibile su quel che verrà dopo.
Marziale
Epitaffi di personaggi celebri e letterati
In questo luogo è – Giuseppe Gioachino Belli
che per fede costumi ingegno – esemplare, integro, acuto –
brillò dovunque – con i suoi versi di ogni genere –
divertendo e ammonendo contemporaneamente.
Per G.G. Belli poeta. L'amico Francesco Spada
La mia parte pubblica l'ho fatta – ciò che potevo.
Ho lavorato, ho dato poesia agli uomini,
ho condiviso le pene di molti.
Cesare pavese
Non chieggo si ponga su questa
mia tomba epitaffio gentile.
A dirvi soltanto mi resta:
- Fui uomo - fui vile -
Eugenio Montale, Poesie disperse
Per scorgere l'eternità in un granello di sabbia
e il paradiso in un fiore di campo
tieni l'infinito nel palmo della mano
e l'eternità in un'ora.
William Blake
Richiamata
Emily Dickinson
Per essere grande, sii intero: non
esagerarti né sminuirti.
Sii tutto in ogni cosa. Metti ciò sei
per quanto sia minima la cosa che fai.
Così come in ogni lago la luna tutta
brilla, perché alta vive.
Fernando Pessoa (firmato con lo pseudonimo di Ricardo Reis)
E se un epitaffio dovesse esser la mia storia /
ne avrei uno breve pronto per me. /
Avrei voluto scrivere di me sulla mia lapide: /
ebbi una lite d'innamorato col mondo.
Robert Frost
Questa tomba contiene i resti mortali
di un giovane poeta inglese,
che sul letto di morte,
nell’amarezza del suo cuore,
di fronte al potere maligno dei suoi nemici,
volle che fossero incise queste parole sulla sua lapide:
“Qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua”.
John Keats
Il cielo stellato sopra di me,
e la legge morale dentro di me.
Immanuel Kant
Al conte Giacomo Leopardi recanatese
filologo ammirato fuori d'Italia
scrittore di filosofia e di poesie
altissimo da paragonare solamente coi greci...
A Giacomo Leopardi
I diritti della monarchia,
i cieli e le acque del Flegetonte visitando cantai,
finché volle il mio destino mortale.
Ma giacché la mia anima andò ospite in luoghi migliori
e più beata raggiunse fra gli astri il suo Creatore,
qui son racchiuso io,
Dante, esule dalla patria terra,
cui generò Firenze, patria di poco amore
Dante Alighieri
Epitaffi di politici illustri
Sono figlio della libertà.
Ad essa devo tutto quello che sono.
Camillo Benso, Conte di Cavour
Qui son le ceneri
dappertutto il nome.
Napoleone Bonaparte
Giustizia e libertà
per questo morirono
per questo vivono
Carlo e Nello Rosselli
Epitaffio composto da Piero Calamandrei
Lavoratori di tutto il mondo unitevi.
I filosofi hanno solo interpretato il mondo in diversi modi;
il punto è di cambiarlo.
Karl Marx